Ogni anno molte persone decidono di acquistare animali per “salvarli”.
Ogni anno molti allevatori sanno che guadagneranno di più perché, oltre alla vendita degli animali da macellare, avranno guadagno dalla vendita degli animali vivi.
Ogni anno i rifugi ricevono chiamate per accogliere animali acquistati.
Si parla di “salvataggio” o “riscatto”.
In realtà queste azioni e pratiche, se pur animate dalle migliori intenzioni, di fatto, dovrebbero definirsi con il termine di “compravendita”.
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Una recensione di Paolo Scroccaro, noto esponente della Decrescita italiana e membro dell’Associazione Ecofilosofica, dell’ultimo libro di Vandana Shiva dal titolo “Dall’avidità alla cura. La rivoluzione necessaria per un’economia sostenibile” (EMI 2022), permette alcune considerazioni sul rapporto dell’autrice evidentemente problematico con la questione animale.
Scroccaro analizza nel dettaglio le proposte di Vandana Shiva in relazione ai concetti di “economia della cura” e di “prosperità senza crescita”, evidenziando alcuni aspetti indubbiamente positivi, ma sottolineandone molti altri chiaramente negativi e inaccettabili. Essendo il ventaglio degli argomenti esposti molto ampio, Veganzetta – come sempre – si concentra sugli aspetti che riguardano direttamente la condizione degli Animali, e sotto questo punto di vista il libro di Vandana Shiva non solo delude, ma preoccupa non poco.
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