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Il macello - Bartolomeo Passarotti

Un articolo di Olmo Losca dedicato alla figura di Ivano Ferrari, autore della raccolta di poesie “Macello” e recentemente scomparso (il 28 aprile 2022).


Fonte: Frecceinversi

Oggi muore uno dei più sensibili ed esistenzialisti poeti italiani. Ivano Ferrari nasce a Mantova nel 1948 e ad appena ventisei anni entra a lavorare nel mattatoio cittadino. Sedici mesi in cui vede la ferocia contro gli altri animali. Dopo meno di due anni scappa letteralmente da quelle stanze inondate di sangue e preferisce fare qualsiasi altro lavoro, i più precari, pur di non rientrare in quel luogo devastato dal dolore. Nel 2004, a quasi trent’anni da quei momenti, esce il suo capolavoro poetico: Macello. Ci mette trent’anni a scrivere di quell’esperienza terribile. La sua è una poetica disincantata, imbevuta di realismo, graffiante e affilata come le lame dei coltelli del macello.

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Legati i maiali - Teodora Mastrototaro

Titolo: LEGATI I MAIALI
Autrice: Teodora Mastrototaro
ISBN: 9788898243990
Casa editrice: Marco Saya
Prezzo: 12,00 euro
Pagine: 74
Anno: 2020

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In un volume intitolato “Le meraviglie d’Italia” edito per la prima volta da Parenti nel 1939, vengono raccolti gli articoli giornalistici dello scrittore Carlo Emilio Gadda, tra i tanti ce n’è uno impressionante dal titolo “Una mattinata ai macelli”. Il tenore è quello di una passeggiata al parco, ma in realtà si tratta un’accurata descrizione delle ultime ore di vita, nel macello di Viale Molise, della moltitudine di Animali che andavano ad “alimentare” la metropoli di Milano: «La città chiede bovi, porci e vitelli a chi li ha saputi allevare».

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Azione in favore di Non una di meno a Treviso con copertura di una scritta contro lo sfruttamento animale

Si riceve e si pubblica volentieri questa lettera firmata, che evidenzia, tramite un episodio accaduto e documentato, come sia ancora lontano il riconoscimento della lotta di liberazione animale da parte dei movimenti per i diritti civili umani.


«Ci ribelliamo alla violenza di chi tratta i nostri corpi e quelli di tutte le specie viventi e della terra come terreno fertile di profitto e sfruttamento».

Questa frase pubblicata sul sito web del movimento Non una di meno ci introduce alla lotta contro lo sfruttamento dei corpi (nello specifico femminili) nella nostra società. In un sistema capitalistico neoliberista, ciò che può essere identificato con la struttura istituzionalizzata che usa i i corpi come terreno fertile per lo sfruttamento e il profitto può essere degnamente rappresentato dall’industria, e l’industria che per eccellenza basa la propria produzione su tale sfruttamento è ovviamente l’industria della carne.

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