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Direttamente dall’antica Grecia Plutarco ci rammenta cosa c’è di sbagliato nel cibarsi di carne.
Direttamente dall’antica Grecia Plutarco ci rammenta cosa c’è di sbagliato nel cibarsi di carne.
Non mangiare carne è un’etica assoluta: per chi sia cosciente di quel che significa allevare-macellare-trafficare carni,
e non è disposto ad approvare tutto, e tuttavia non si astenga, non ci sarà perdono.
Guido Ceronetti
La pazienza dell’arrostito
Questa storia è triste, non potrebbe essere altrimenti perché parla di un Animale sfruttato dagli Umani, ma è al contempo una storia che potrebbe avere una chiave di lettura anche positiva.
Questa è la storia di un pollo che la società umana specista definisce “da carne” caduto da un camion della morte, che lo stava conducendo insieme a centinaia di suoi simili al macello. Il camion entrando in una rotatoria si sbilancia verso l’esterno e una delle gabbie che detengono i condannati a morte si apre: Pollo (così lo chiamerò con ben poca fantasia) cade al suolo e rimane fermo, impietrito sul bordo della strada. Il camion si allontana e nessuno si cura di lui; è notte, perché i lager per Uccelli destinati al macello si svuotano solo di notte, in fretta e di nascosto, ammassando questi cuccioli di pochi mesi uno sull’altro in gabbie di plastica caricate, poi, su di un camion.
Visitando il sito web Suicide Food, la prima cosa che attira l’attenzione è una curiosa legenda che categorizza gli articoli a seconda del grado di perversione che li caratterizza. Un cappio indica che l’articolo è “leggermente inquietante”, mentre cinque cappi, il punteggio massimo, connotano gli articoli dopo la lettura dei quali sarà necessario “andare a lavarsi gli occhi”.
Gli animali esistono su questa Terra per se stessi. Non sono stati creati per gli umani, così come i neri non sono stati creati per i bianchi né le donne per gli uomini
Alice Walker
Fonte: antipub.org 1
Il “pubbli-specismo” è il risultato dell’incontro tra due flagelli della nostra società: la pubblicità e lo specismo.
Lo specismo è la discriminazione arbitraria basata sul criterio della specie, responsabile della perdita di migliaia di vite ogni anno.
Gli interessi fondamentali degli animali non umani (l’interesse a non soffrire, a vivere la propria esistenza liberamente, etc..) sono totalmente ignorati se entrano in conflitto con gli interessi umani.
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