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Per celebrare l’arrivo della primavera ecco una notizia relativa ad un salvataggio un po’ particolare, ma importante.

Siamo a Bensheim in Germania, alcuni cittadini notano un Ratto incastrato in una feritoia di un tombino. Il Ratto non riesce a far passare la pancia attraverso l’apertura del tombino per quanti sforzi faccia. Disperato e in preda al panico squittisce e attira l’attenzione di alcuni passanti che allertano un’associazione animalista locale. Prontamente un attivista interviene e con lui una squadra di ben 8 vigili del fuoco che provvedono a scoperchiare parzialmente il tombino per permettere la liberazione del Ratto con tutte le cure del caso.

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Fonte: dentrofarmacologia.org


Udienza conclusiva del processo per la liberazione degli animali da farmacologia

Giovedì 26 aprile ore 14.30 al tribunale di Milano ( ingresso da corso di porta Vittoria, sezione penale 8, aula 8 o 8 bis) sarà pronunciata la sentenza del procedimento penale nei confronti delle attiviste e degli attivisti che il 20 aprile 2013 occuparono gli stabulari del dipartimento di farmacologia dell’università statale di Milano e liberarono 400 topi e un coniglio.

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Il Coordinamento Fermare Greenhill ha indetto, per il 28 aprile 2017, un presidio di solidarietà per le cinque persone umane attiviste sotto processo per l’occupazione dello stabulario della facoltà di Farmacologia dell’Università Statale di Milano avvenuta il 20 aprile 2013.
Il presidio di solidarietà in questo specifico caso non solo è opportuno per dimostrare vicinanza e sostegno nei confronti di chi subirà il processo, ma è da ritenersi necessario per ristabilire un minimo di chiarezza all’interno del variegato e frastornato mondo animalista e antispecista nostrano. I fatti del 20 aprile 2013 hanno rappresentato probabilmente l’azione più eclatante e importante dal punto di vista politico di tutta la recente storia del liberazionismo italiano, le ricadute in ambito animalista e antispecista – ma non solo – sarebbero dovute essere enormi, in realtà purtroppo non è accaduto assolutamente nulla. Il problema è che ben poche/i ne hanno compresa l’effettiva portata, mentre molte/i hanno volutamente ignorato o minimizzato l’accaduto per motivi che esulano la lotta antispecista. Lo scalpore causato dalla liberazione dei Cani prigionieri nel lager di Green Hill è stato, infatti, enormemente maggiore rispetto a quello sollevato dall’occupazione dello stabulario di Farmacologia e questo per numerosi motivi tra i quali è opportuno sottolineare:

1) La ormai arcinota, cronica e insanabile propensione dei gruppi – animalisti in generale e liberazionisti in particolare, nessuno escluso – a non organizzare e non gestire correttamente comunicazione e coordinamento in occasione di campagne o azioni, come quella avvenuta a Milano nel 2013;

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