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Roger Olmos - Senzaparole

Intervista ed esposizione opere dell’artista vegan Roger Olmos, autore ed illustratore del libro “Senzaparole” edito da Logos in collaborazione con FAADA (faada.org).
Per informazioni e acquisti: www.libri.it/senzaparole


Cosa ti ha spinto a cambiare il tuo stile di vita e a diventare vegan?

Ho scelto di diventare vegan circa quattro o cinque anni fa. Prima mi cibavo di qualsiasi cosa, vestivo capi in pelle, mangiavo un’enorme quantità di yogurt e non mi preoccupavo per niente della sperimentazione animale, fondamentalmente perché tutte le informazioni che ho ora non erano ancora nella mia testa.
Nella mia famiglia la carne era la normalità, ogni giorno.
Mio nonno era un macellaio e il mio bisnonno lavorava in un mattatoio. A quei tempi il metodo di abbattimento degli Animali consisteva in una martellata in testa, mentre erano legati ad un grande anello sul pavimento, era un orribile modo di morire…

Il bisnonno di Roger Olmos in un mattatoio
Il bisnonno di Roger Olmos in un mattatoio

Noe, mia moglie, è stata vegetariana per vent’anni e come me da circa quattro/cinque anni è vegana, abbiamo preso insieme la decisione di smettere di consumare qualsiasi prodotto di origine animale. 

ArteVeganzetta Libri


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Fringuello - Emy Guerra

Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela ciascuno.
Ma se tu hai un’idea, ed io ho un’idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.

George Bernard Shaw

 

All’ultimo Incontro per la liberazione animale1 tenutosi quest’anno a Stupinigi nei pressi di Torino, ci è capitato di ascoltare le posizioni di molte persone relativamente al veganismo, alcune delle quali, chiaramente sempre in nome della liberazione animale, hanno sottolineato – in estrema e non esaustiva sintesi – l’importanza dell’azione diretta a prescindere dalla questione vegana.

Ascoltare frasi del tipo “un attivista che mangia carne e che libera tre Galline, ha liberato più Animali di una persona che è vegan da tutta la vita” fa male al cuore, come pure al fegato e soprattutto alla causa antispecista.

Non vorremmo mai sentire frasi del genere, tantomeno se pronunciate nel bel mezzo di un workshop in un incontro per la liberazione animale, perché se dalla legittima critica teorica si passa a mettere in dubbio uno dei fondamenti dell’animalismo radicale e dell’antispecismo, c’è sicuramente qualcosa che non va.

Ultimamente si leggono i più svariati articoli (addirittura pubblicati su riviste telematiche antispeciste) che tendono a prefigurare una presa di distanza dal concetto di veganismo, dai presunti “dogmi” della purezza vegan. “Essere vegan non basta.” Sicuramente è vero, sicuramente non basta. Ma bisogna per prima cosa essere davvero vegan per poi avviare una seria e costruttiva critica sul veganismo. A noi pare però che ci siano molte persone che pontificano sul veganismo conoscendolo solo superficialmente, o non conoscendolo affatto. Molte di queste posizioni espresse conducano direttamente al concetto già circolato anni fa che essere vegan in fin dei conti non sia così necessario, e questo è semplicemente assurdo, nonché pericoloso. 

Antispecismo Veganismo


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Gary Yourofsky

Gary Yourofsky (Che in questo articolo d’ora in poi chiameremo scherzosamente GURU Yourofsky, o meglio GURUY per comodità) è un personaggio pubblico molto conosciutoin ambito vegano e animalista, soprattutto sul web grazie all’enorme eco sollevata dal suo video intitolato “Il miglior discorso che potrai mai sentire”2. Non ci soffermeremo quindi sulla figura del personaggio pubblico GURUY (sul quale in verità ci sarebbe molto da dire), ma sul messaggio che con i suoi eventi pubblici egli vuole veicolare, e sull’opportunità di organizzare (come è stato fatto) un suo vero e proprio tour in Italia.

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