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cacciatore di spalle con fucile

La psicologa e psicoterapeuta Annamaria Manzoni invia a Veganzetta un suo testo di recente pubblicato sul web che riguarda alcuni aspetti sociali e psicologici dell’oscena pratica della caccia. Buona lettura.


“Il diritto di uccidere un cervo o una mucca è l’unica cosa sulla quale l’intera umanità sia fraternamente concorde, anche nel corso delle guerre più sanguinose”1

La critica alla caccia non si limita oggi a particolari modi o tempi, ma è globale nel senso che ne mette in discussione la stessa essenza, la sua liceità, tanto che alcune associazioni hanno promosso una raccolta firme, grazie a cui verrà portata in senato una Proposta di Legge per la sua abolizione. Abolizione, non limitazione nel tempo e nello spazio, nel rilascio di autorizzazioni o nel numero delle specie cacciabili. Abolizione, perché nulla di ciò che questa attività comporta può essere considerato accettabile. Proprio come nulla di accettabile può essere rintracciato nelle guerre, quelle alle quali ci eravamo illusi, nel mondo occidentale, di avere posto fine: le avevamo in realtà solo spostate un po’ più in là, in tutti quei paesi da cui è stato semplice fare filtrare solo rare informazioni, facilmente stipabili nel grande magazzino del rimosso. Per poi risvegliarci un giorno dal torpore e prendere atto che i governi, il nostro e gli altri, non avevano mai interrotto una smisurata produzione di armi. Perché, oggi si sentenzia, si vis pacem para bellum: ignorando la replica all’antico enunciato, secondo cui, invece, se vuoi la pace è la pace che devi preparare. Elementare Watson.

Animalismo Lettere a Veganzetta


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Sin dalla sua nascita Veganzetta, essendo liberazionista e non abolizionista, ha tenuto debitamente le distanze con tutto ciò che riguarda leggi, norme e regolamenti sul rapporto tra gli Umani e gli altri Animali. E’ anche vero però che per affrontare e risolvere un problema è necessario conoscerne ogni aspetto, dunque – purtroppo – anche quello legale. Per tale motivo si pubblica una lettera ricevuta da Piero Liberati, storico attivista anticaccia e fondatore di Vallevegan, nella quale si fa il punto sullo stato attuale della fauna selvatica in Italia e sulla giungla di leggi che la riguardano. Buona lettura.


L’altra notte ho incontrato di nuovo un lupo e non è stato come le tre volte precedenti.
L’altra notte era della settimana scorsa o forse di mesi fa oppure ancora prima, perché quando incontri un lupo non puoi ricordare tutto, devi ripassare i tempi ed i dettagli, come con una poesia. Non è stata come la prima volta, allora l’avevo scambiato per un cane che stava attaccando una capra: corsi, urlai e provai a tirare via questo strano cane grosso, scuro, agilissimo che, appena si accorse di me, fece un balzo sovruman… sovracanino, e mi fissò con stranissimi occhi gialli che riflettevano troppo la luce della mia torcia. Lui fuggì da una parte e io dall’altra; fu la prima volta in vita mia che bestemmiai contro qualcosa che non esiste.

Lettere a Veganzetta