Categoria: <span>Lettere a Veganzetta</span>


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Lattina incastrata in un muro

Di seguito il racconto di una vicenda a lieto fine e relative considerazioni inviato da Pasquale Stigliano a Veganzetta. Buona lettura.


Stavo tornando a casa con i Cani dopo averli portati a passeggio, quando sento improvvisamente un rumore, come di minuscole mani che grattano su una superficie. Il ritmo concitato subito mi ha fatto pensare a qualcuno che, finito in un pozzo, tentasse invano di risalire. Noto una lattina vuota in un buco di un muretto, e immediatamente penso che lì dentro potrebbe esserci un Animale intrappolato. Porto i Cani a casa e torno. Provo a sbirciare dentro il piccolo contenitore cilindrico, ma non si vede nulla.

Lettere a Veganzetta Storie


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Un interessante e utile articolo di Rita Ciatti per Veganzetta, sempre sulla questione recentemente affrontata della “carne artificiale” o “coltivata“. Buona lettura.


La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta
Theodor W. Adorno

Nel dibattito sulla carne coltivata sembrano esserci solo due possibili risposte: favorevoli o contrari. Ogni narrazione alternativa, come quella proposta da Adriano Fragano in questo articolo viene presa come atto di lesa maestà, accompagnato dal ricatto morale: non ci pensi a tutte le vite che potresti salvare?
Eppure trattandosi di un’innovazione importante il discorso merita di essere approfondito sotto tantissimi aspetti, in particolare quello antispecista perché in quanto persone umane attiviste per la liberazione animale dovremmo innanzitutto avere non solo sempre presente l’obiettivo che ci prefiggiamo, ma anche essere in grado analizzare ogni campagna, progetto o invenzione alla luce di quest’ultimo.

Antispecismo Lettere a Veganzetta Veganismo


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Sin dalla sua nascita Veganzetta, essendo liberazionista e non abolizionista, ha tenuto debitamente le distanze con tutto ciò che riguarda leggi, norme e regolamenti sul rapporto tra gli Umani e gli altri Animali. E’ anche vero però che per affrontare e risolvere un problema è necessario conoscerne ogni aspetto, dunque – purtroppo – anche quello legale. Per tale motivo si pubblica una lettera ricevuta da Piero Liberati, storico attivista anticaccia e fondatore di Vallevegan, nella quale si fa il punto sullo stato attuale della fauna selvatica in Italia e sulla giungla di leggi che la riguardano. Buona lettura.


L’altra notte ho incontrato di nuovo un lupo e non è stato come le tre volte precedenti.
L’altra notte era della settimana scorsa o forse di mesi fa oppure ancora prima, perché quando incontri un lupo non puoi ricordare tutto, devi ripassare i tempi ed i dettagli, come con una poesia. Non è stata come la prima volta, allora l’avevo scambiato per un cane che stava attaccando una capra: corsi, urlai e provai a tirare via questo strano cane grosso, scuro, agilissimo che, appena si accorse di me, fece un balzo sovruman… sovracanino, e mi fissò con stranissimi occhi gialli che riflettevano troppo la luce della mia torcia. Lui fuggì da una parte e io dall’altra; fu la prima volta in vita mia che bestemmiai contro qualcosa che non esiste.

Lettere a Veganzetta


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In relazione alla vicenda della scultura della porchetta esposta a Roma, si riceve e si pubblica il seguente testo.


Alla luce degli eventi che hanno seguito l’installazione della scultura Dal panino si va in piazza a Roma, siamo dell’idea che il dibattito sollevato palesi un’inconsapevolezza generale delle tematiche sull’Animale e sull’ambiente. Il nostro intento è stato quello di mettere in luce quanto queste due realtà siano complementari.

Ha suscitato scalpore l’installazione del giovane studente romano Amedeo Longo, Dal panino si va in piazza, sotto l’iniziativa del progetto Piazze romane supportato dal Municipio Roma I Centro e la Rome University of Fine Arts (RUFA). L’intento non è qui quello di soffermarsi sulla validità artistica dell’installazione – a eventuali critici l’arduo compito – quanto richiamare l’attenzione sulle critiche che hanno seguito quel che è stato definito “atto vandalico” dalle istituzioni promotrici dell’opera e dai suoi autori.

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