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APPELLO
Guillermo Habacuc Vargas, sedicente artista del Costa Rica, in una delle sue mostre presso la Galeràam Códice a Managua (Nicaragua) in occasione dell’evento Exposición N° 1 svoltosi in agosto ha esposto la sua peggiore opera: un Cane, pelle ed ossa, legato con una corda e lasciato lì a morire di fame e di sete.
Vargas aveva pagato dei bambini affinché catturassero un cane randagio per poi utilizzarlo come “opera”. L’opera d’arte consisteva appunto nel proporre al pubblico di assistere all’agonia del Cane che sarebbe successivamente morto di inedia.
Alle persone umane presenti alla mostra era stato vietato di porgere cibo ed acqua, chiunque cercava di avvicinarsi per soccorrere l’Animale, veniva allontanato in malo modo.
Nelle vicinanze del Cane, una scritta fatta di crocchette per Animali che recitava:”Sei quello che leggi“.
Vargas è stato selezionato per rappresentare il Costa Rica alla Biennale Centro Americana del 2008.
Firmate e diffondete la petizione OIPA affinché simili atrocità non vengano mai più commesse. La morte di un Animale non è arte bensì crudeltà.
Aggiornamento: la petizione è chiusa.
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Recentemente Il Corriere della Sera ha pubblicato un curioso articolo dal titolo: “La nuova moda estiva: i “vegansessuali””, il testo riportava i risultati di una ricerca condotta da Annie Potts, direttrice del New Zealand Centre for Human and Animal Studies dell’università di Canterbury, che mediante l’intervista di 157 persone vegane è giunta a delle conclusioni a suo dire “l’hanno lasciata di stucco”.
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