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Emy Guerra: Panda
Emy Guerra è un’artista vegan che da tempo (dal 2010) collabora con Veganzetta: sue sono la maggior parte delle splendide illustrazioni che si possono ammirare su Veganzetta cartacea, e nelle pagine del sito web eseguite in collaborazione con Konstantin Vohwinkel.
Per tale motivo è con grande piacere che si pubblicano di seguito alcuni suoi lavori grafici e una piccola presentazione.
Grazie Emy per aver dato una forma a molti pensieri. 

ArteVeganzetta


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polpoAttualmente è in atto una campagna informativa su Compassion in World Farming (CIWF) promossa congiuntamente da Campagne per gli animali (Ca) e Bioviolenza. Quest’associazione che si definisce “la maggiore organizzazione internazionale per il benessere degli animali d’allevamento” svolge una intensa attività contro gli allevamenti intensivi e a favore di “pratiche di allevamento rispettose del benessere degli animali”. In pratica si tratta di spedire gli Animali al mattatoio dopo aver loro consentito una vita diversa da quella offerta dalle pratiche di allevamento dominanti basate sui megacapannoni e sulle stalle di clausura. 

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cardellinoAlcune parole hanno un significato più complesso di quello che può sembrare a prima vista. Secondo Roland Barthes, ad esempio, si devono considerare due livelli per creare il significato: quello denotativo che è il livello di base, descrittivo e costituisce il significato reale di un termine, e quello connotativo, costituito dai significati associati, che collega il termine a campi diversi della nostra cultura, rimanda cioè ad atteggiamenti o informazioni particolari. In pratica, nel linguaggio comune a ogni parola può essere attribuito sia un significato denotativo, sia uno o più significati connotativi.

Un artificio retorico usato nel mondo animalista per dimostrare il condizionamento profondamente antropocentrico imposto dalla nostra cultura consiste nel dire a un nostro interlocutore “tu sei un Animale”. La sua reazione (spesso si sente offeso) consente di dimostrargli come il significato spregiativo assunto dal termine Animale (livello connotativo) non sia altro che il frutto di un modo di pensarci del tutto innaturale, costruito (e pertanto culturale), che induce a considerarci in modo completamente separato rispetto alle altre individualità che appartengono al regno animale, cui in realtà apparteniamo. L’aspetto descrittivo, ossia il livello denotativo di quella frase, neutro di per sé, non passa semplicemente in secondo piano, ma viene celato dalla nostra cultura, e può essere recuperato solo grazie allo sforzo di un ragionamento ulteriore.  

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Monkey kiss - Emy Guerra

Chiunque abbia mai sentito seppur lontanamente parlare di veganismo (e non veganesimo come qualcuno si ostina a chiamarlo facendolo pericolosamente somigliare a una religione), lo definirebbe come uno stile di vita che non prevede l’uso di prodotti di origine animale.
Anche molti vegani utilizzano tale definizione e questo, a nostro parere, sta diventando un problema serio, perché rappresenta un errore concettuale di rilevante importanza.
Volendo prestar fede a quanto si asserisce su Wikipedia (ma molte altre fonti forniscono definizioni simili1, lo stile di vita è «un concetto psicologico relativo alla personalità  individuale umana, ideato da Alfred Adler, medico e psicologo austriaco che ha dato origine a un ramo della psicologia definito Psicologia Individuale Adleriana»2.

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