Massacro di Cinghiali a Roma


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Cinghiali uccisi a Roma

Delle istituzioni speciste non puoi mai fidarti. Questo, negli anni, ce l’hanno fatto capire a forza. Con il tradimento, la vigliaccheria e la violenza cieca. A Roma mamma Cinghiale con sei cuccioli, attirati dai contenitori di rifiuti, si rifugia nel cortile di una scuola, in via della Cava Aurelia. I passanti li notano, li filmano, in poco tempo si affezionano. D’altra parte che male possono fare? Una soluzione si troverà! E infatti la soluzione c’è. Si fanno avanti oasi e rifugi, tutti pronti a farsene carico. Viene aperto un tavolo tra Regione e Comune. Si chiude con l’assicurazione che ai Cinghiali non verrà fatto alcun male. Ma è una menzogna. Una bugia che dura ben 24 ore. Un giorno intero in cui i Cinghiali si potevano salvare con tutta calma. Ma lo non si è fatto semplicemente perché si era già deciso diversamente.

Venerdì 16 ottobre di sera, alle 21, gli uomini della Polizia Provinciale si presentano. Sono armati. La celere crea un cordone intorno alla scuola, per impedire alle persone umane del quartiere, che nel frattempo sono scese in strada, di interferire. Alla fine le tecniche sono sempre le stesse. Dal G8, dalla Diaz non è cambiato niente. Si circonda, si isola e si impedisce a chiunque di fermare le violenze. I piccoli e la mamma vengono prima narcotizzati, poi una veterinaria fa a ognuno di loro un’iniezione letale. Dopo mezz’ora arriva un camion con su scritto: “Materiale destinato all’eliminazione”. Dentro a sacchi neri i corpi vengono trascinati sull’asfalto. Un piccolo, agonizzante, si muove ancora quando viene gettato dentro. Un tonfo sordo nel cassone del camion e poi più nulla.
Ecco cosa è accaduto a Roma. Non è cronaca romanzata, è orrore istituzionalizzato. Ci sono i testimoni, ci sono video, ci sono persino gli articoli della grandi testate giornalistiche nazionali. Ancora una volta la Polizia Provinciale si dimostra feroce e assetata di sangue nei confronti degli Animali. Non è un modo di dire scaturito dalla rabbia, è un dato di fatto. Tutte le figure direttamente coinvolte, a partire da Marcello Visca, dirigente del Dipartimento Ambiente del Comune di Roma, sono colpevoli di violenza e di uccisione di Animali. Sono persone umane che hanno dimostrato spietatezza e incapacità di gestire una semplice situazione, peraltro con soluzioni a portata di mano.
Mamma Cinghiale e i suoi sei cuccioli sono morti. Uccisi dagli Umani che non tollerano interferenze nei loro domini. Uccisi dagli Umani che avanzano e distruggono tutto.

Francesco Cortonesi

Informazioni e video:

www.ilmessaggero.it/roma/news/roma_cinghiali_uccisi_mamma_parco_aurelio_polizia_ultime_notizie_news_video-5529238.html
www.romatoday.it/attualita/cinghiali-uccisi-polemica-politica.html
www.ilfattoquotidiano.it/2020/10/17/stanno-puntando-i-fucili-li-ammazzano-tutti-a-roma-la-polizia-spara-a-7-cinghiali-uccisi-madre-e-6-cuccioli-le-immagini/5969729

8 Commenti
  1. Anna Mannucci ha scritto:

    Chi era la veterinaria?
    Grazie

    19 Ottobre, 2020
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    • Cereal Killer ha scritto:

      Una veterinaria dell’ASL locale di competenza, probabilmente le associazioni animaliste del luogo ne conoscono il nome.

      19 Ottobre, 2020
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  2. Paola Re ha scritto:

    Che cosa si può dire più di quanto sia stato detto? Tanto per peggiorare la situazione, il massacro è avvenuto in un parco per l’infanzia. C’erano bambini e bambine che vedevano. Dove sono i professionisti che si occupano dell’infanzia? Garante dei diritti per l’infanzia, psicologi, pedagogisti, insegnanti… Bisognerebbe scrivere relazioni durissime ma ho l’impressione che tutto finirà come al solito nel nulla.

    20 Ottobre, 2020
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  3. luigi ha scritto:

    qui altro che covid,
    ci vorrebbe la peste nera.

    24 Ottobre, 2020
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  4. Cereal Killer ha scritto:

    Avviso a chi legge: non verranno pubblicati commenti che contengono minacce o in generale auguri di morte nei confronti di coloro che hanno ucciso i Cinghiali a Roma. Commenti del genere sono solo sfoghi personali che nulla apportano al dibattito sulla liberazione animale e contribuiscono solo ad aumentare un pericoloso clima di odio.

    24 Ottobre, 2020
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  5. Angela ha scritto:

    Credo che ormai, i poveri cinghiali di Roma, per molti, siano già passati nell’oblio, superati, di gran lunga, dai milioni di visoni, gassati in Danimarca.
    Ma il mio pensiero per quella famiglia di cinghiali, è ancora vivo. In un servizio televisivo, di questo evento, ho visto una persona che tentava di scavalcare la cancellata del giardinetto; mi chiedo che cosa avrebbero potuto fare, se tutti i presenti, contemporaneamente, avessero fatto la stessa cosa. Mi chiedo cosa avrebbero potuto fare, se con un atto di disobbedienza civile, non violenta, fossero entrati all’interno del giardino e si fossero disposti a barriera, intorno alla famiglia di cinghiali. Avrebbero arrestato tutti? A queste domande, posso anche trovare risposte, ma, la vera incognita che mi si presenta è: noi, rappresentanti di questa società civile, avremmo il coraggio e la dignità, di assumerci la responsabilità e le conseguenze di una atto di disobbedienza civile?

    16 Novembre, 2020
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    • Cereal Killer ha scritto:

      Grazie Angela per la tua considerazione che è molto utile per permetterci di affrontare un tema a dir poco spinoso: la disobbedienza civile nel mondo animalista.
      In effetti se le persone umane attiviste avessero scavalcato in massa la cancellata del cortile, probabilmente sarebbero state rimosse a forza dopo poco tempo o dopo qualche giorno, ma intanto il problema avrebbe raggiunto una eco nazionale e probabilmente i Cinghiali non avrebbero fatto la terribile fine che conosciamo.
      La disobbedienza civile, lungi dall’essere violenza, è uno strumento di lotta molto efficace se utilizzato con cognizione di causa e determinazione, purtroppo sempre più nel mondo animalista prende il sopravvento la posizione legalista delle grandi associazioni animaliste, le quali continuano anche dopo decenni di insuccessi spacciati per “piccoli passi” verso una società umana più giusta e compassionevole, a chiedere modifiche di legge, regolamenti e ordinanze che puntualmente vengono negate o – se concesse – dopo poco tempo vengono abrogate se non immediatamente disattese. Per questo tipo di attivismo è inconcepibile anche solo scavalcare pacificamente una cancellata, perché sarebbe illegale. Ma la legalità che così tanto scrupolosamente osservano, è la stessa che permette questi massacri, la stessa che permette la caccia, la pesca, i palii, le feste con Animali, gli zoo, i circhi, che tiene aperti i mattatoi e via discorrendo.
      Come dici bene, la questione è proprio l’assunzione di responsabilità individuale e collettiva, il coraggio e la dignità: tutti elementi ben poco presenti oggigiorno nel variegato mondo animalista.

      Le vite di questa famiglia di Cinghiali non valevano l’occupazione pacifica del cortile di una scuola di Roma?

      16 Novembre, 2020
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  6. Paola Re ha scritto:

    Pure io ho pensato a un’invasione del parco. Quando gli attivisti che proteggono gli alberi occupano gli alberi, nessuno li abbatte. Forse, se la gente che guardava l’eccidio avesse invaso il parco, forse avrebbero evitato di sparare ma sicuramente sarebbero arrivati rinforzi utili a sgombrare il campo. Penso che si sarebbe posticipata di poco la loro morte. Quei cinghiali avevano la sorte segnata.

    16 Novembre, 2020
    Rispondi

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