Libri: Tremore essenziale


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Ilaria River Beretta - Tremore essenziale- copertina

Di recente è stato pubblicato un libro di poesie molto intenso, l’autrice è Ilaria River Beretta ed il titolo è Tremore essenziale.
Di seguito si propone il testo della postfazione del libro ed alcune poesie scelte.


Benvenuti nel mondo del Tremore essenziale. Chi la chiama malattia chi lo chiama disturbo, chi fa finta che non ci sia. Mancanza di dialogo tra parti del cervello e sistema nervoso, così la letteratura scientifica. Qui è descritto nella sua eziologia incarnata nella vita quotidiana. Come nasce il Tremore Essenziale?
Relazioni sbagliate e ambienti di lavoro meschini, ali tarpate e sogni infranti, genitori ingombranti e figli schiavisti, l’asticella delle nostre prestazioni che alziamo sempre di più e la paura di non farcela. Le cause sono tante quanti i tremori. Qualcuno dentro di noi vuole fuggire, vede in faccia il Male, ma per la sua propria volontà o le circostanze gli impediscono di allontanarsene. Per questo tremiamo, è il segno della tensione, la corsa sul posto che ogni giorno compiamo accettando senza accettare di vivere quel male.
Anche gli Animali tremano. Quando capiscono che stanno per morire, quando vengono torturati, ingabbiati, quando provano emozioni forti come lo sono anche per loro l’attrazione, l’amore e l’amicizia, il lutto; quando la loro innocenza incontra la nostra violenza. Anche il loro è un tremore “essenziale”, essenziale e imprescindibile per noi che dobbiamo prestarvi ascolto, e trovare lì il fondamento per costruire una società civile diversa in cui il sopruso sull’Animale non deve esistere né mai più essere giustificato.
La vita che gli uomini costringono a fare a tutti gli Animali, quelli degli allevamenti, delle fattorie, dei circhi, dei laboratori di sperimentazione, i selvatici catturati e sterminati. Questo sentirmi parte di una specie, Sapiens, così violenta, nemica di ogni essere vivente, mi fa vergognare di me stessa, l’addormentarmi ogni sera con il pensiero dei camion che arrivano davanti ai mattatoi con dentro le loro vittime sacrificali, vite che vogliono solo vivere e che non c’è ragione alcuna per non rispettare, ha aumentato nel tempo la mia fragilità psicologica e neurologica.
Ha trasformato la mia mente in campo di battaglia, in cui divampano spesso fiamme alte senza calore, l’incubo che facevo da bambina, tre uomini che mi rincorrevano e mi gridavano “E la testa noi bruciarti”, è diventato reale.
Tremore essenziale è il canto a più voci, di animali e umanità, di un unico immenso dolore che entra in alcuni di noi, fermi come sentinelle, che attendono e sperano contro ogni speranza che il Male ponga fine a sé stesso.


Tremore essenziale

L’Idra ha mangiato
adesso riposa le sue fetide teste
la tua invece non l’ha divorata e l’ha appena sputata.

Tremi ancora ma non sei felice come chi sopravvive
la sua saliva urticante ti ha scavato
nella carne percorsi gnomici
in fondi cunicoli di disistima.

Non basteranno le notti cieche
a raggiungere un qualsiasi sterrato
non serviranno monili tintinnanti
di luce richiami alla vita.

Imbarazzanti borborigmi di libertà
galleggiano attutiti in una bottiglia
il pasto non prende il posto alla fiele
lente a specchio di essenze spregiate.

A pochi passi la salvezza
e la catena è corta
un solo anello
che non si spezza.

Corri lo stesso a perdifiato
in cima al tuo silenzio
trattenuto dagli artigli
indossa a festa l’abito strappato.

Un tempo eri come me

Un tempo eri come me
giocavi con le sàmare
parlavi alla notte.

Il tuo naso banca dati
in continua espansione
le tue orecchie grandi porti
d’attracco fluviale.

Ti sei pulito
l’argilla dal muso
e lavato via
la Cattedrale dal corpo

per costruire templi
ci mancava Dio
e ne hai trovato uno
sordo e ipovedente.

Mentre i miracoli
si raggomitolavano
in sonni profondi
tu sgranavi rosari a Devozione.

Hai acceso mille candele
nel tempio la cera
colava ostruiva serrava
le vie radiali di fuga.

Di ciò che eri
Io solo sono il testimone
e per questo mi uccidi.

Chi ululerà alla Luna?
Quando non ci sarò più
dovrai farlo tu per me.

Spalanchi le fauci
non trovi i suoni
ti batti il petto e le cosce
non c’è risonanza.

Cerchi a carponi la drupa
che ti porti fortuna
dentro grumi di sangue e di pelo
inneschi ancora
la possente tagliola.

Che scatta imprevista.

Cadi con me nell’abisso
nel volo lungo il dirupo
tu torni a essere ologramma di creta
e io Lupo.

Fuco

Sei venuto a morire nel mio giardino
Chissà quale rito nuziale
Ti ha prosciugato
E sfinito.

Hai disposto le tue ali
Su una vecchia coperta
Hai spento i tuoi ottomila occhi.

La vita vuole una sola cosa da noi
Noi ne avremmo tante da offrirle
Lei ne vuole una.

È per questo che hai eluso
I cheliceri del ragno
E la ranfoteca d’usignolo?
Non volevi altre vite?

Sei venuto nel mio giardino
Eri stanco
Ora riposi.

Pulcini

Tremano i pulcini ingoiati vivi
lo stritolatoio un imbuto
inferno dantesco flebili pigolii.


Titolo: Tremore essenziale
Autrice: Ilaria River Beretta
ISBN: 978-88-6915-634-2
Casa editrice: Nulla die
Pagine: 58
Anno: 2025


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