Si legge in circa: 5 minutiUn articolo di Animalstation datato 8 giugno 2012, nel quale si fanno considerazioni interessanti soprattutto ora che la vicenda Green Hill volge al termine.
Buona lettura.
Una riflessione critica sulla campagna contro Green Hill
A fronte del sostegno eccezionalmente unanime e trasversale del mondo animalista italiano alla campagna contro l’allevamento Green Hill, vorrei esprimere alcune considerazioni critiche personali a proposito.
Vorrei tuttavia prima esprimere apertamente il mio sostegno sia ai manifestanti indagati per la liberazione dei cuccioli dall’allevamento [1,2], sia agli attivisti raggiunti da provvedimenti di avviso orale per l’occupazione del tetto di uno dei capanni di Green Hill e l’allucchettamento alle grate degli uffici della stessa azienda [3]: sono azioni coraggiose, guidate da un fine nobile e senza distruzioni improprie. Allo stesso modo, apprezzo la passione e la fermezza degli organizzatori delle varie campagne sorte contro Green Hill, nonché l’ardore di tutti gli attivisti che partecipano e sostengono queste campagne. Ciò nonostante, permangono in me alcune perplessità generali.
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