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Steve Cutts, creatore del famoso corto di animazione Man, ci regala un altro video che ci parla del rapporto malato tra la nostra specie e le altre.
E se noi fossimo loro e loro noi?
Steve Cutts, creatore del famoso corto di animazione Man, ci regala un altro video che ci parla del rapporto malato tra la nostra specie e le altre.
E se noi fossimo loro e loro noi?
“Un documentario sul movimento mondiale contro la caccia” questo è il sottotitolo calzante di “On the wild side”, ultimo lavoro del regista italiano Giacomo Giorgi uscito nel 2019 ed ora disponibile online.
“On the wild side” ci parla con dovizia di particolari e informazioni di un mondo crudele e troppo spesso ignorato dalla massa: quello della caccia. Una pratica che oggi è semplicemente un intrattenimento sanguinario per Umani che amano uccidere gli Animali, o è esercitata per commerciare i loro corpi. Nel documentario si compie un viaggio per il mondo allo scopo di denunciare le diverse pratiche di caccia legali e illegali.
Leonora Pigliucci racconta per Veganzetta la sua esperienza personale vissuta nella foresta occupata di Hambach in Germania, durante le fasi di ripresa del documentario che lei e Claudio Marziali hanno girato, e che è stato presentato il 19 aprile a Roma: Hambachers.
Di seguito il racconto, una galleria fotografica, il trailer e la sinossi del documentario ed alcuni link utili. Buona lettura.
Con Claudio ci conosciamo ad uno di quegli incontri per videomaker in cerca di idee e sinergie, di quelli che finiscono in genere in tante chiacchiere, ci si scambia la mail, il contatto social e finisce là. Stavolta invece capita che frequentiamo gli stessi posti ed è così ci rincontriamo e al secondo giro, fuori contesto, complice l’alcool sempre d’ispirazione in questi casi, pensiamo per davvero a qualche idea bella e pazza da provare a realizzare. Tra una IPA ed un gin tonic ragioniamo di servizi cotti e mangiati da vendere a testate web, sfruttando le sue abilità tecniche e la mia esperienza giornalistica quando alcuni amici attivisti fanno il nome Hambach. La foresta occupata, la comunità anarchica, antispecista ed antisessista di cui avevamo tutti una visione romantica, in contrasto con l’immobilismo dell’attivismo italiano che dopo Green Hill, specialmente sull’azione diretta, giace inspiegabilmente con le ali tarpate.
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