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Nella notte tra venerdì 6 e sabato 7 dicembre 2019 dodici capanni di caccia presenti sul Montorfano tra i paesi di Erbusco, Coccaglio e Cologne (in Franciacorta, nel bresciano), sono stati distrutti durante un blitz dell’A.L.F. (Animal Liberation Front) che ha anche liberato un numero imprecisato di Uccelli prigionieri utilizzati come richiami per la caccia. Il motivo del raid è stato vergato a chiare lettere sulle mura dei capanni: «Nessuna tregua. Cacciatori merde».
A questo indirizzo è possibile visionare una galleria fotografica.
fonte: www.bresciatoday.it/cronaca/capanni-caccia-distrutti-alf.html
Incursione dell’Animal Liberation Front: distrutti dodici capanni di caccia
Porte divelte, reti tagliate, scaffali e mobili distrutti, coperture sradicate: è stata una vera e propria incursione distruttiva quella che nella notte tra venerdì e sabato si è abbattuta su dodici capanni da caccia situati sul Monte Orfano, nei Comuni di Erbusco, Coccaglio e Cologne. Ne dà notizia il quotidiano Bresciaoggi in edicola stamane. Il blitz è stato rivendicato dall’ALF, Animal Liberation Front, un’organizzazione che si autodefinisce animalista, attiva in tutto il mondo da oltre 40 anni (sarebbe nata nel 1976 in Inghilterra), resasi protagonista nel corso degli anni anche di atti e dimostrazioni di matrice terroristica. La sigla ALF è stata trovata sui resti di diversi capanni distrutti, assieme a scritte rivolte direttamente ai proprietari (“Nessuna tregua. Cacciatori merde“).
Le associazioni dei cacciatori, in attesa del conto preciso dei danni (a grandi linee i danni ammonterebbero a 25mila euro, ma molti cacciatori non hanno ancora censito gli uccelli liberati durante il raid) hanno già sporto denuncia. Un primo commento sull’accaduto è giunto dall’assessore regionale all’Agricoltura e ai Sistemi Verdi, Fabio Rolfi; le sue parole sono riportate sul quotidiano Bresciaoggi: «Questi individui hanno devastato i capanni e liberato centinaia di richiami vivi destinati a morte certa. Mi auguro che vengano individuati, sanzionati e finalmente colpiti. Vorremmo che le associazioni prendessero le distanze in modo chiaro ed inequivocabile contro la violenza dell’animalismo militare che pretende di agire al di là della legge e contro chi rispetta le regole. La condanna di queste frange violente è necessaria».
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Davvero un genio della politica l’assessore… «Vorremmo che le associazioni prendessero le distanze in modo chiaro ed inequivocabile contro la violenza dell’animalismo militare che pretende di agire al di là della legge e contro chi rispetta le regole. La condanna di queste frange violente è necessaria».
Invece i cacciatori sono angioletti. Non sono mica violenti… la caccia non uccide… la caccia ama gli animali!
Siamo ancora ben lontani da una reale consapevolezza, soprattutto se tuteliamo individui al pari dei cacciatori!
La violenza non è mai giustificata, in nessun caso, ma a volte è la disperazione di sentirsi impotenti di fronte alle ingiustizie che autorizza gli atti riprovevoli.
Chi ci sia dietro Alf è certamente un’estremista, ma chi governa è un imbecille!
Sull’uso lecito, illecito, legittimo, illegittimo della violenza la speculazione filosofica e la giurisprudenza si sono spese abbondantemente. Bisogna sempre pensare che non tutto ciò che è legale è moralmente accettabile. Forse va letto anche in questo senso l’uso della violenza. Certe rivoluzioni che oggi celebriamo non sono state una passeggiata pacifica. Non sappiamo se avremmo ottenuto gli stessi risultati facendo una passeggiata o imbracciando le armi. Resta il fatto che sono state le armi a portarci a certi risultati. Avere un mondo pieno di Gandhi è impossibile.
Il termine “estremista” non è negativo, come sembra. Purtroppo viene caricato di significato negativo dal sistema perché è comodo farlo. Infatti è definito estremista proprio chi sfugge dal centro, verso gli estremi, perché nel comodo centro non ci vuole stare.
In realtà non si dovrebbe fare un problema di violenza o non violenza ma di giustizia o ingiustizia. Quando la violenza è l’unica forma di difesa possibile dall’ingiustizia, allora può diventare accettabile.
Cito questo concetto non mio ma molto istruttivo: ghandi ha avuto la meglio sugli inglesi perche gli inglesi avevano un codice di onore. Se al loro posto ci fossero stati i nazisti non avrebbe ottenuto un fico secco. Sarebbe finito in un lager con tutti i suoi seguaci. Amen.
Cito: non tutta la legalità è moralmente accettabile. Ma legale è sinonimo di legge, regolamento, obbligo.
Pensiamo alla pena di morte e di come oggi sia ancora in vigore in paesi definiti moralmente avanzati. Pensiamo ai grandi dittatori, e della loro tirannia moralmente consolidata. Pensiamo ai 55 milioni di morti della seconda guerra mondiale (60% civili Umani) e di come tale eccidio sia stato moralmente indispensabile al consolidamento del benessere economico, e di conseguenza all’istituzionalizzazione del capitalismo come modello di vita. Pensiamo ad eventi come l’11 settembre 2001, le stragi del terrore, le speculazioni finanziarie, il consumismo esasperato. Pensiamo a Telethon. Pensiamo a tutti quei mezzi consequenzialmente utili a produrre profitto. Pensiamo a come annientarli, e poi avremo la soluzione a tutti i mali.
I grandi cambiamenti, quelli realmente utili al benessere collettivo, si possono ottenere anche senza la velocità delle azioni sconsiderate. Anche perchè, restando in tema all’articolo, siamo seri: l’azione diretta di Alf (o chi per loro) non ha nessun fondamento reale e concreto verso la liberazione Animale. I cacciatori o gli allevatori di certo non faranno ammenda se qualche sparuto individuo gli sfascia il capanno o libera gli Animali. Gli amministratori delegati avranno bisogno di ben altre persuasioni per boicottare i loro protocolli aziendali.
Non c’è nulla da rallegrarsi dunque se oggi (ancora) esiste la violenza come sinonimo di arma pacifica, come unica lotta contro il sistema di potere.
Il fine giustifica i mezzi? Anche no, grazie!
Intendevo dire che purtroppo a volte bisogna usare la violenza per ottenere la giustizia, intendo quella morale, non quella legale che per gli animali praticamente non esiste. La Storia è piena di casi in cui si sono ottenuti diritti usando la violenza. E’ tanto bello condannare l’uso della violenza nella difesa degli animali ma bisogna saper trovare un’altra strada per difenderli, altrimenti non la si condanni. Continuano a soffrire e a morire per mano di Homo Sapiens da quando esiste la storia. Non si sa più che strada prendere per uscire da questo incubo perpetuo.
Riguardo Gandhi e gli Inglesi, certamente gli Inglesi non erano nazisti e non avevano i lager ma ne hanno combinate di tutti i colori con il loro imperialismo. Hanno distrutto culture e comunità, hanno sfruttato chiunque e qualunque cosa capitasse davanti a loro. Gandhi e i suoi seguaci non sono finiti in un lager ma di violenza ne hanno subita a volontà.
Non credo che ALF sia così stolta da pensare che la distruzione di 12 capanni sia il mezzo per raggiungere il fine cioè la liberazione animale. Anch’io penso che non lo sia. E’ una dimostrazione come lo sono state altre nel corso dei secoli.
Non mi rallegro per la violenza dilagante e non giro con le molotov in tasca. Ho solo fatto un’analisi dei fatti storici.
Se l’azione di ALF serva o meno, lo scopriremo solo vivendo. E’ chiaro che le istituzioni la condannano perché le istituzioni stanno dalla parte della legalità, non della giustizia. Io non mi trovo sempre d’accordo con le istituzioni; in questo caso meno che mai. Se un’associazione, con il dialogo pacifico, facesse sbaraccare 12 capanni ai cacciatori, la prenderei come esempio virtuoso e guarderei le azioni di ALF sotto un’altra luce.