Paziente: Action, foca. Disturbo: disagio nel sottoporsi a esami e cure mediche
Un viaggio allucinante nel mondo di segregazione, noia e disperazione degli Animali prigionieri degli zoo. Vint Virga li osserva e cerca di “curare” le problematiche comportamentali causate da una vita di stress continuo, di costrizione e di solitudine. Un mondo di carcerati e carcerieri, in cui si usa il Prozac per alleviare lo stress provocato dalla prigionia, e dall’esposizione al pubblico umano così contento di passare qualche ora divertendosi e insegnando ai più piccoli quanto siamo bravi a dominare degli infelici.
Nell’articolo si legge una dichiarazione di Virga: “Gli scienziati sostengono che non possiamo sapere quello che provano gli animali perché non parlano e non sono in grado di comunicarci i loro stati d’animo”, spiega. “In realtà loro comunicano, siamo noi che non sappiamo ascoltarli”.
Mentre gli scienziati discutono per capire se gli Animali hanno una coscienza, se provano emozioni, se hanno un loro linguaggio (tutte cose che chiunque abbia a che fare con un Animale, e lo osservi con un minimo di sensibilità sa benissimo), milioni di Animali passano la loro intera esistenza dietro le sbarre. Il metodo scientifico così intriso di un assoluto distacco antropocentrico, non permette a chi lo applica di vedere oltre il proprio naso. Ciò potrebbe essere semplicemente ridicolo, se non fosse per il fatto che tale visione della natura causa indicibili sofferenze e morte a coloro che ancora oggi reputiamo “inferiori”.
Leggendo dei problemi psicologici che affliggono i poveri ergastolani protagonisti di questo articolo (che non hanno bisogno di uno psicologo, ma solo di vivere liberi!), si prova un profondo senso di vergogna per ciò che siamo e per come ci comportiamo: “In realtà loro comunicano, siamo noi che non sappiamo ascoltarli”. E’ questo il motivo per cui li puniamo con tanta assurda ferocia?
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